
Fiscalità per settore: regole e obblighi per ottici, e-commerce, ristorazione e retail
La fiscalità in Italia non è uniforme e cambia a seconda del settore. Gli ottici devono emettere scontrino elettronico parlante e inviare i dati al sistema tessera sanitaria. Gli e-commerce hanno obblighi su IVA, corrispettivi e omnicanale, mentre ristoranti e hotel devono rispettare regole su scontrini, Pos e imposta di soggiorno. Nel retail moda e nella GDO la sfida è gestire resi, sconti e magazzini complessi.
In Italia la fiscalità delle imprese non segue regole uniformi: cambia in base al settore, al modello di vendita e alla relazione con i propri clienti. Di fatto, per ogni comparto sono previste regole ben precise in tema di trasmissione dei corrispettivi e adempimenti telematici. Regole che spesso sono collegate a obblighi specifici in rapporto alla natura dei prodotti o dei servizi erogati.
È ormai da diversi anni che l’Agenzia delle Entrate ha intrapreso un importante processo di digitalizzazione fiscale, che viaggia a velocità sempre più elevate. Nel tempo, sono stati introdotti strumenti come lo scontrino elettronico, la fattura elettronica, la trasmissione telematica dei corrispettivi e l’invio dei dati al sistema della tessera sanitaria. Tutte queste innovazioni hanno comportato non solo un minor spreco di carta, ma anche un aumento dei controlli incrociati e la semplificazione di alcuni passaggi amministrativi.
Allo stesso tempo, però, è innegabile come tante novità abbiano contribuito a rendere più complesso il quadro normativo per aziende e professionisti. Comprendere le differenze tra settori diviene dunque fondamentale per garantire la conformità e ridurre il rischio di sanzioni.
Gli ottici e gli obblighi specifici su scontrino parlante e tessera sanitaria
Uno dei settori più esemplificativi, da questo punto di vista, è quello degli ottici. Il loro comparto è infatti uno dei più regolamentati dal punto di vista fiscale, perché opera con prodotti che in buona parte dei casi hanno una rilevanza sanitaria. In questo senso, per consentire al consumatore di beneficiare delle detrazioni fiscali per spese mediche, è necessario che l’ottico emetta uno scontrino elettronico parlante per la vendita di occhiali da vista e lenti a contatto, che riporti il codice fiscale del cliente e la natura del prodotto acquistato.
Accanto alla generazione dello scontrino, per gli ottici vige anche l’obbligo di trasmettere automaticamente alcuni dati al Sistema Tessera Sanitaria (Sts), uno degli strumenti che contribuiscono alla predisposizione della dichiarazione precompilata dei contribuenti. Per questo motivo, la mancata o errata comunicazione non solo crea difficoltà al cliente che intenda usufruire delle detrazioni fiscali, ma comporta anche sanzioni amministrative a carico degli ottici. A livello operativo, tutto questo si traduce per i professionisti del settore in diverse criticità. Da un lato, sul piano dei rapporti con i clienti, la correttezza dei dati trasmessi incide in modo significativo sulla percezione di credibilità e professionalità. Dall’altro, sul piano tecnico, emerge la necessità di dotare i punti vendita di software gestionali costantemente aggiornati e conformi alle specifiche tecniche pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, sempre più attenta anche alla tutela della privacy e alla protezione dei dati sensibili dei contribuenti.

